Ringraziamo il dipartimento ArchiDiap dell’Università “La Sapienza” di Roma per aver inserito il nostro progetto PDV/01 tra le 500 architetture di maggior valore di Roma dal 1500 ad oggi.
Un ringraziamento a Fabrizio Ricci autore dell’articolo che riportiamo di seguito :
” Verde e natura per il parco dei Castelli Romani, acciaio e vetro per lo Showroom Playmaker. A Marino un laboratorio-vetrina realizzato dallo studio di architettura DRA&U di Albano per un’azienda italiana che opera nel settore della moda. Sul sito precedentemente sorgeva un fabbricato abbandonato da oltre 15 anni, realizzato in mattoni di tufo e con tetto in Eternit.
La scelta è stata quella di demolire interamente il vecchio edificio per lasciar spazio alla nuova costruzione, terminata nel Dicembre 2012 e realizzata in un linguaggio architettonico del tutto diverso: acciaio, vetro e cemento diventano i soli protagonisti del nuovo Show-room.
L’impiego di questi materiali nasce dalla volontà di creare un spazio aperto, assolutamente libero, in cui l’interno fosse visibile dall’esterno in modo da mettere in risalto i capi d’abbigliamento esposti. Infatti la smaterializzazione delle pareti “opache” in favore di grandi vetrate che “chiudono” la struttura, permettono una forte continuità visiva tra interno ed esterno, architettura e paesaggio naturale, facendo percepire così lo Studio Playmaker come un vero e proprio negozio.
La pianta dell’edificio è molto semplice; una pianta rettangolare caratterizzata dalla presenza, al centro, di una struttura autoportante leggermente inclinata e realizzata con 144 triangoli in legno ricoperti da un materiale traslucido.
Questa struttura a forma di geode ospita i servizi più importanti del laboratorio quali locali amministrativi, magazzino e servizi igienici. Tutto è contenuto al suo interno, lasciando libero lo spazio adiacente che viene così utilizzato esclusivamente per l’esposizione dei capi e per i visitatori.
Tale corpo, opaco e massivo di giorno, traslucido e immateriale di notte, connota fortemente l’aspetto architettonico del manufatto.
Esternamente lo showroom si presenta come un blocco dai piani inclinati suddiviso orizzontalmente in tre parti dall’utilizzo di materiali differenti: acciaio per la copertura, vetro per le pareti e cemento per il basamento.
Copertura e basamento presentano delle sottili inclinazioni rispetto al livello del terreno creando in tal modo movimento e diversità nelle facciate, che infatti si presentano tutte e quattro differenti.
Particolare rilevanza, in questo progetto, ha assunto la sostenibilità ambientale ed energetica poiché diverse sono state le strategie tecnologiche e compositive atte a garantire il “comfort termico”.
L’intero edificio è distaccato dal suolo creando un’intercapedine ventilata che isola la struttura dall’umidità e dalla risalita dei gas nocivi presenti nel terreno.
La copertura, in alluminio, è costituita da pannelli fotovoltaici e presenta una particolare conformazione scaturita dallo studio del percorso del sole durante la stagione estiva e quella invernale. Il tetto, inoltre, si estende oltre il perimetro dell’edificio diventando una tettoria aggettante che genera una profonda fascia d’ombra in prossimità delle pareti vetrate, evitando così il loro surriscaldamento d’estate.
In inverno, invece, la luce solare attraversa le finestrature e viene catturata dal pavimento che ha una elevata capacità e trasmissione termica.
Le pareti, trasparenti, sono costituite da un triplo vetro stratificato che garantiscono un ottimo isolamento termico.
Infine anche gli impianti per il riscaldamento e per il raffrescamento utilizzano fonti di energia rinnovabili quali acqua e aria.
Articolata e complessa risulta essere la progettazione degli esterni e degli spazi verdi.
Una serie di “isole verdi” su un tappeto di ciottoli di fiume circondano l’edificio andando ad enfatizzare, ancora una volta, quella forte relazione tra l’architettura, l’artificio e la natura del parco dei Castelli Romani.”
MORE INFO : http://www.archidiap.com/opera/showroom-playmaker/